Onoterapia e Alzheimer

Progetto pilota di sperimentazione di attività assistite con l’asino rivolte a persone affette da deterioramento mentale frequentanti il Centri Diurni Demenze

In questi ultimi trent’anni il rapporto uomo-animale si è profondamente modificato ad opera soprattutto di quell’ampio fenomeno di migrazioni dalle aree rurali a quelle urbane.

L’allontanamento dal contesto rurale ha sottratto all’uomo la possibilità di sperimentare e conoscere la natura e i tratti della diversità animale. Le conseguenze di questa metamorfosi sociale e culturale sono state la diminuzione di conoscenza dell’alterità animale e la perdita di tutte quelle plusvalenze formative ed emozionali riconducibili alla relazione uomo-animale.

Prendersi cura, dare da mangiare, accarezzare un animale, giocarci, giova alla salute.
Queste intuizioni sul valore terapeutico degli animali e le svariate attività spontanee praticate in modo eterogeneo, hanno preso la forma di una precisa metodologia di intervento con l’individuazione degli obiettivi da perseguire, tecniche da utilizzare e impieghi mirati a specifiche patologie.

Nella Pet Therapy si applicano metodologie comuni a tutte le relazioni di aiuto in gruppo:
• favorire la socializzazione e l’espressione di sé;
• poter vivere e strutturare emozioni, poterle raccontare e condividere con altri, nel contesto di gruppo;
• realizzare interventi sempre calibrati sia sul gruppo sia sui singoli che ne fanno parte;
• promuovere cultura attraverso informazione e condivisione delle esperienze;
far venire fuori capacità potenzialmente presenti ma che ancora non sono emerse;
• accettare ogni persona, nonostante un suo handicap anche grave, e rispettare la sua volontà;
• rispettare il tempo di ciascuno;
• permettere immaginazione, libertà di espressione,
• creatività, giocosità;
• sperimentare la capacità di identificarsi con idee, pensieri e sentimenti degli altri e di
comunicare e imparare a stare bene con se stessi e gli altri;
• favorire il potenziamento e l’integrazione tra pensieri, parole, emozioni, gesti, esperienze e processi di crescita dando spazio al “sentire”;
• permettere l’acquisizione di capacità.

La Pet Therapy inoltre può essere applicata in vari contesti e a tipologie di fruitori eterogenee: anziani, persone con problematiche psicologiche e psichiatriche, malati terminali, bambini e adolescenti (con Ritardo Mentale, Disturbi Generalizzati dello Sviluppo, Disturbi del Comportamento, Disturbi della sfera emotivo-relazionale…), persone con disabilità, tossicodipendenti.

L’asino è entrato a pieno titolo nella schiera degli animali utilizzati nella Pet Therapy. L’attività terapeutica realizzata con questo animale prende il nome di onoterapia (dal greco “onos”, asino, appunto).
L’onoterapia è una pratica equestre che coinvolge l’asino nell’intervento terapeutico, anzi lo utilizza come strumento vero e proprio di tale intervento.

L’asino infatti concentra concentra in sé una serie di caratteristiche particolarmente adatte nelle attività terapeutico-riabilitative: è lento, sicuro, paziente, prudente, sobrio, discreto, dolce, fedele, socievole, curioso, morbido, disponibile, affettuoso, paziente, piccolo, divertente, prudente, abitudinario, rassegnato, resistente, obbediente, testardo, geloso, coraggioso, intelligente, empatico.

Aspetto centrale delle attività mediate dall’asino è la relazione: tra fruitore e asino si instaura un importante canale di contatto corporeo attraverso il quale si acquisisce controllo e fiducia di sé, si favorisce un arricchimento sensoriale ed emotivo, si crea un clima relazionale che permette di lasciarsi andare, si recupera una comunicazione autentica, semplice, profonda, basata sulla corporeità, sulla spontaneità, sul gioco. L’obiettivo primario, dunque, è quello di promuovere una relazione positiva e gratificante.

Un ruolo centrale è svolto dall’operatore, l’onoterapeuta, che svolge la funzione di facilitatore e catalizzatore all’interno della relazione triangolare asino-utente-operatore. L’istituirsi di un tale sistema di comunicazione, crea un contesto educativo ed evolutivo in un ambiente gradevole, ricco di stimoli, a contatto con la natura. L’interazione ricorsiva nel gruppo costituito dall’operatore in onoterapia, l’asino e l’utente, permette di costruire una prospettiva più ampia, un dominio di esperienza in cui anche l’altro abbia un posto e nel quale possiamo costruire un mondo con lui.

Tale approccio, dalle molte potenzialità ancora poco esplorate, si propone come co-terapia o terapia di supporto alle altre terapie, sollecitandone le acquisizioni, l’efficacia ed i risultati.

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