Caffè Alzheimer - La valigia dei ricordi

Il tema del Caffé Alzheimer affrontato è l'arte in tutte le sue forme: pittura, musica, teatro e altro ancora. La forma artistica più antica è probabilmente il racconto, inteso come retorica o arte del dire. Nel centro diurno, lavoriamo con i nostri ospiti attraverso laboratori di reminiscenza, che si basano sulla rievocazione di esperienze e ricordi significativi.

Utilizzando foto, oggetti, libri e musica, miriamo a far sì che l’ospite ritorni o rimanga protagonista della propria vita, aumentando così l’autostima e le relazioni interpersonali attraverso il confronto con gli altri. Raccontare di sé, dare voce alla propria storia e mettere insieme i pezzi della propria vita, come nella realizzazione di un mosaico, dona un senso di continuità del sé e permette di guardare gli episodi che hanno segnato la propria vita da una prospettiva diversa, quella del narratore.

Questo laboratorio di reminiscenza favorisce anche il potenziamento delle relazioni significative, uscendo dall’isolamento sociale. A livello cognitivo, le attività svolte durante il laboratorio migliorano le capacità di memoria e linguaggio, nonché le abilità comunicative in generale.

Partendo da questi aspetti teorici, abbiamo intrapreso un “viaggio” molto particolare con i nostri ospiti per scoprire i loro ricordi. Attraverso i loro racconti, ogni giorno ci siamo ritrovati in un luogo diverso della loro memoria, ciascuno con le sue peculiarità uniche e degno di attenzione. La superficie di ogni luogo dove i ricordi sono conservati è immensa e cambia a seconda delle stagioni, talvolta lentamente, talvolta velocemente.

Attraversiamo questi luoghi guidati dalle parole dei nostri anziani, che ci indicano i percorsi da seguire, le scorciatoie da prendere e gli elementi a cui prestare attenzione. A volte i ricordi rimangono gelosamente custoditi nella loro mente, forse perché troppo preziosi per essere svelati, mentre altre volte la reminiscenza ci permette di dare un nome alle persone incontrate in quei luoghi.

Durante il nostro viaggio, i ruoli si invertono: sono i nostri ospiti a darci il benvenuto nelle loro case, aprendo le loro porte. Siamo noi ad essere ospitati da loro, e non possiamo fare altro che ringraziarli per il privilegio. Chissà cosa ci riserveranno le prossime tappe di questo viaggio.

Di seguito presentiamo due differenti lavori.

Il primo è un racconto individuale che abbiamo presentato al concorso “L’anziano si racconta”, promosso dalla CGIL, dall’AUSER e dalla provincia di Ascoli Piceno, dove abbiamo ottenuto una menzione speciale. Il racconto riguarda la vita dei primi sessant’anni della signora Maria Carlino, conosciuta come Tita.

Grazie alla sua brillante memoria, abbiamo potuto attraversare la storia italiana attraverso alcuni aneddoti della sua vita, ricca di incontri importanti con personaggi noti. La sua vita è stata piena di cultura, saggezza e conoscenza, e in certi momenti sembrava proprio di riviverla insieme a lei, sia nei momenti divertenti che in quelli tristi, come durante il primo bombardamento di Roma e la sua fuga in Calabria. Talvolta, con il suo tipico intercalare romano, rende tutto più divertente, ma quando gli argomenti diventano seri, a stento riesce a trattenere le lacrime.

Il secondo lavoro è un progetto collettivo intitolato “La valigia dei ricordi”, che è stato mostrato attraverso un filmato, una sorta di storytelling. Inoltre, sono stati esposti quadri realizzati durante i laboratori di arte terapia del percorso artistico “I sentieri della memoria”, svolti nel 2017. I nostri ospiti si sono cimentati in questa forma d’arte, che spesso non era abituale per loro, ma che è diventata un nuovo modo per esprimere le proprie emozioni.

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